Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

lunedì 23 agosto 2010

La seconda notte di nozze

La seconda notte di nozze (2005)
di Pupi Avati
drammatico

Puglia, secondo dopoguerra. Giordano (Antonio Albanese) è un uomo di mezza età, dal cuore buono e la testa semplice, che si occupa di far brillare i residuati bellici inesplosi nelle campagne baresi. A Bologna invece il bizzarro Nino (Neri Marcorè) vive di espedienti per garantire una vita decente alla madre vedova (sorprendente Katia Ricciarelli), cognata di Giordano: lui rappresenta l'ultima speranza di sopravvivenza per loro, sfrattati dalla chiesa dove erano rifugiati e senza soldi. Dopo un viaggio rocambolesco lo raggiungono al sud dove verranno ospitati nella sua villa in mezzo agli uliveti, nonostante la resistenza delle vecchie zie ancora in astio con lei per una vicenda di anni prima. Invece Giordano, da sempre invaghito di lei, la accoglierà come sua fidanzata nella speranza di veder ricambiati i suoi sentimenti. Pupi Avati torna sui temi che predlilige: c'è la Bologna del dopoguerra (anche se poi scalzata dalla più solare Puglia), personaggi bizzarri, scafati e malinconici, la nostalgia dei tempi andati, tocchi poetici mischiati con finali frettolosi. Che tuttavia qui non guastano un'opera sensibile e agrodolce che riesce a far sorridere e commuovere con efficacia.

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