Noia d'autore
Somewhere (2010)
di Sofia Coppola
drammatico
Padre e figlia. Lui star di Hollywood che vivacchia allo storico Chateau Marmont Hotel di L.A., dove puoi incontrare Benicio del Toro in ascensore e fare la conoscenza di Bono nella stanza 59, ma che sembra una catapecchia rispetto al nostro Principe di Savoia. Braccio rotto, Ferrari nera, trasferta a Milano per i Telegatti, tante amichette e tanta noia. L'affezione per la figlia Cleo c'è, anche se rischia di trascinarsi come tutti gli altri aspetti della sua vita, che lo portano a vivere quasi sospeso in una situazione di costante alienazione. Ha tutto, ma alla fine si accorgerà di non avere niente. Il tocco di Sofia Coppola è sempre delicato ed esteticamente convincente: bella foto, bella musica, begli attori (Stephen Dorff e Elle Fanning, sorella minore della più conosciuta Dakota). Che però, in mancanza di una bella storia che li sorregga, annegano nelle sequenze lunghissime che caratterizzano, nel bene e nel male, un film che rischia di annoiare mortalmente chi non vuole/sa apprezzare quegli elementi cinematografici che vanno oltre l'aspetto narrativo.
lunedì 13 settembre 2010
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