Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 13 luglio 2010

2012

Catastrofe annunciata

2012 (2010)
di Roland Emmerich
azione


Se durasse un po' meno, se non fosse così esageratamente delirante, se i protagonisti non facessero cose così assurde, potrebbe risultare anche un simpatico filmaccio catastrofico con ottimi effetti speciali di grande impatto. Purtroppo invece la storia della fine del mondo causa allineamento dei pianeti, già predetta secoli fa dai Maya, è troppo lunga, eccessiva nel proporre situazioni deliranti (ok lo slalom della limousine tra i palazzi che cadono, ma il terrremoto che insegue la macchina quasi fosse dotato di vita propria forse è troppo) dove i personaggi si cimentano in azioni senza senso (anche se non così innervosenti come in The Day After Tomorrow, sempre di Emmerich), la California si sbriciola, il mare inonda Washington, il Polo si ritrova nel Wisconsin e il riscaldamento globale scioglie tutto tranne l'Everest. Il tutto condito da un eccesso di retorica populista, dove guarda caso le speranze dell'umanità vengono riposte in terra africana. Unica nota positiva: ne escono "bene" Papa e Primo Ministro Italiano (va peggio alla Cappella Sistina).

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