Ironica matrioska
The Sorcerer's Apprentice (2010)
di Jon Turteltaub
azione
Pare fatta a matrioska la storia dell'Apprendista stregone. All'origine c'è la ballata del 1797 di Goethe, tramutata un centinaio di anni dopo in poema sinfonico. Nel 1940 è la volta di Disney che ne fa uno dei momenti più esaltanti del film d'animazione Fantasia, con Mickey Mouse impegnato a far marciare secchi e scope sul ritmo del celebre pezzo composto da Paul Dukas. Nel film di Jon Turtletaub lo stregone ha il solito volto inespressivo di Nicholas Cage, capello lungo e aria trasandata/vissuta, anche perchè la carta d'identità indica un'esistenza di un migliaio di anni circa. E ancora una matrioska è protagonista: dentro di essa sono imprigionati streghe, maghi e mostri malvagi di ogni sorta, oggetto del desiderio di Maxim Horvarth, cattivo dei cattivi con la faccia di Alfred Molina, che dà la caccia a lei e al giovane Dave, individuato dallo stregone come l'erede di Merlino. Vampate di fuoco, svolazzamenti, trama banale (e Monica Bellucci autodoppiata, il vero orrore del film) potrebbero affossare una pellicola appartenente a un genere che rischia sempre di essere o troppo stupido o troppo serio. Invece la chiave ironica (con gustose citazioni di Guerre Stellari e Indiana Jones) alleggerisce il tutto rendendo, se non esaltante, comunque digeribile il film anche per chi non è un cultore del fantasy.
lunedì 23 agosto 2010
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