Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 26 agosto 2010

Memento

Audace thriller in rewind

Memento (2000)
di Christopher Nolan
thriller


Leonard Shelby (Guy Pearce algido e perfetto) è in cerca dell'assassino che uccise e violentò sua moglie. E che gli causò una disfunzione neurologica (si chiama "sindrome di Korsakoff") per cui non riesce ad assimilare nuovi ricordi: sa camminare, guidare, vestirsi, ma le nuove informazioni acquisite svaniscono dopo qualche minuto. Perciò mette a punto un sistema di segni (polaroid, post-it, tatuaggi) tramite i quali si auto-consiglia sul da farsi. Una serie di flash-back srotola la storia della sua drammatica e angosciante ricerca creando un impareggiabile clima di tensione e mistero che porta dritto al complesso finale. A inizio secolo, un'opera intensa, originale e ottimamente confezionata, probabile metafora della frammentarietà dell'esistenza dell'uomo moderno, sicuro capolavoro che prende le regole classiche del genere e le stravolge dando origine ad un film dal ritmo sincopato a metà strada tra il thriller drammatico e il noir.

1 commento:

  1. Gran bel film. Interessante l'analisi che hai fatto, soprattuto per quanto riguarda il fatto che sia metafora della frammentarietà dell'uomo moderno, che io preferisco chiamare postmoderno.

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