Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

lunedì 18 gennaio 2010

The terminal

Agrodolce fiaba nel limbo di New York

The Terminal (2002)
di Steven Spielberg
commedia


Spielberg ci riprova con l'agrodolce commedia dopo gli eccellenti risultati di Prova a prendermi. E lo fa affidandosi alla faccia spaesata, in tutti i sensi, di Tom Hanks , qui imbolsito turista dell'Est europeo intrappolato nel terminal dell'aeroporto Jfk di New York per una falla del regolamento. Osservato dal Grande Fratello aspirante direttore (ottimo e cinico Stanley Tucci ), vivrà nel limbo (non può tornare in Krakozhia, dove è in atto un colpo di Stato ma non può essere ammesso negli States in quanto apolide) trovando amici (indiani, neri e messicani, non c'è un caratterista fuori posto) e amore (Catherine Zeta-Jones ), sperimentando cos'è la libertà (e l'assenza di essa), la tolleranza e la solidarietà degli umili. Si sorride spesso (geniali alcune trovate che riconduciamo ad Andrew Nicol, già sceneggiatore di Gattaca, The Truman Show e del successivo sorpendente Lord of War) in un film che ispira simpatia, cui si perdona qualche forzatura e qualche banalità, poichè ben compensate da tocchi di fiabesca poesia che innalzano quella che poteva essere una sdolcinata farsa ad opera più complessa cui bisogna leggere tra le righe.

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