Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 9 febbraio 2010

The hurt locker

C'era una volta in Iraq

The Hurt Locker (2009)
di Kathryn Bigelow
drammatico

Dieci minuti di sontuosa ed eccezionale tensione dai dilatati tempi leoniani introducono la storia degli ultimi 40 giorni in Iraq di tre artificieri della compagnia Bravo. Quando c'è da disinnescare una bomba chiamano loro, anche se per il sergente Sanborn la difficoltà maggiore è disinnescare l'adrenalina del sergente James, suo compagno di reparto: uno segue attentamente il protocollo, l'altro è impulso puro, lavora a modo suo ("il modo migliore per disinnescare una bomba? Quello che non ti ammazza"), familiarizza con gli autoctoni e vive tutto esageratamente fuori dagli schemi. Ne deriveranno altrettanti esagerati conflitti (con repentine esagerate riappacificazioni) e un'ora di altissimo livello, nonostante la precisa arma di Kathryn Bigelow si inceppi in qualche stereotipizzazione di troppo e in qualche inevitabile concessione alla retorica. Quando il film dovrebbe scoppiare, si dilata volutamente tra polvere e sudore prima di far esplodere il dramma, senza lasciare però il segno. Cast asciutto ed efficace (con un paio di grandi nomi relegati a fugaci comparsate), regia che segue nel dettaglio l'azione coi tempi giusti per creare la giusta suspence. Un finale frettoloso ci mostra come la guerra può essere per alcuni un dramma che fa emergere quali sono i propri reali desideri, per altri un rifugio che crea dipendenza.

3 commenti:

  1. oscar meritato, assolutamente meritato

    giò

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  2. Complessivamente ho avuto anch'io l'impressione di un film ben fatto ma un po' freddo che -alla lunga- fatica a lasciare il segno e a rimanere nella memoria dello spettatore.
    Certo, se il rivale era "Avatar" gli oscar sono meritati, ma in assoluto non stiamo certo parlando di un capolavoro.

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  3. Oscar meritato anche se concordo con Duvix: a differenza di altri film di guerra non lascia il segno e non ti coinvolge più di tanto.
    Pannoch

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