Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 12 agosto 2010

Non pensarci

Non pensarci (2007)
di Gianni Zanasi
commedia

Stefano è un'ex rock star sul viale del tramonto, dall'animo tormentato e insofferente alla routine, che decide di far ritorno a Rimini dalla famiglia. Qui, in un'oasi di pace e di felicità apparente, troverà una situazione disastrata dove ognuno ha il suo piccolo-grande segreto da nascondere, in particolare Alberto, il fratello cui il padre ha lasciato in eredità l'azienda, oramai vicina al fallimento all'insaputa del capofamiglia. Toccherà proprio a Stefano sistemare le cose e la sua presenza schietta e sincera, all'inizio destabilizzante per l'armonia familiare, diventerà valvola di sfogo per tutti i membri della famiglia che faranno emergere pian piano le loro difficoltà. La famiglia sarà il luogo dove ognuno ritroverà la serenità, più per inerzia che per motivazioni concrete: in definitiva il film più che una difesa della famiglia sembrerebbe un superficiale inno a prendere la vità così come viene, senza farsi troppe menate, e di tanti comportamenti di alcuni personaggi non si capiscono le reali motivazioni. Ma ci sono le facce giuste (quella da schiaffi di Valerio Mastandrea, quella sorniona di Giuseppe Battiston, ma anche quelle di Anita Caprioli, Paolo Briguglia, Dino Abbrescia), una buona sceneggiatura e un'atmosfera ironico/malinconica a salvare dalla banalità, per lo meno formale, vicende e situazioni.

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