Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 13 luglio 2010

I mostri

Aberranti maschere

I mostri (1963)
di Dino Risi
commedia


Uno dei vertici della commedia all'italiana, scritta da Age e Scarpelli con Dino Risi alla regia e la coppia Gassman -Tognazzi come mattatori. Venti brevi sketch, venti finestre sull'Italia con i suoi mostri dall'umanità aberrante: famelici, cinici, spietati ma anche imbranati e ingenui, un mosaico del Belpaese negli anni del boom che non risparmia politici, preti ma anche persone comuni. Come dire: l'italiano è un male, un vizio, una malattia trasversale che colpisce tutti gli abitanti della Penisola, ma che al fondo si guarda con complicità. Il primo episodio (Tognazzi con figlio) è un manifesto per questo tipo di racconto che avrà quindici anni di gloria prima dell'inevitabile declino. Si ride, si riflette, si chiude con amarezza come esige il genere.

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