Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 13 luglio 2010

Romanzo popolare

Romanzo popolare (1974)
di Mario Monicelli
commedia


C'è Michele Placido come protagonista di questa commedia/dramma, proprio lui che trent'anni dopo dirigerà un altro "Romanzo", parlando della banda della Magliana. Ma non è meno criminale questo racconto, per lo meno nell'anima. Tognazzi: milanese doc, borghese nei modi, proletario nel cuore, sposa la napoletana vent'anni più giovane che tenne a battesimo. Ma Placido, poliziotto che si prende in testa le sassate dei rivoluzionari che lo accusano di essere borghese, lui che come insegna Pasolini è il vero proletario, scombina il quadretto. Ansia, gelosia, il tempo che passa, un week end di troppo lasciata sola e il dramma scalza la commedia mettendo sul piatto tematiche a volontà. Il canto del cigno della commedia all'italiana che da qui in avanti smarrirà la sua tempra buontempona facendosi via via sempre più aspra.

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