Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

mercoledì 3 marzo 2010

An Education

L'illusione del bon vivre

An Education (2009)
di Lone Scherfig
drammatico



Nel 1961, a Twickenham, periferia di Londra, in un giorno di pioggia si incontrano due mondi: uno è quello della sedicenne Jenny, diligente studentessa di un istituto femminile, buona famiglia alle spalle e l'aspirazione-obbligo di entrare a Oxford. L'altro è quello di David, bravo ragazzo che vive una vita mondana fatta di vestiti eleganti, acconciature alla moda e locali chic, jazz, sigarette e il mito della raffinata Parigi. Il suo fascino e la bella vita londinese ammalierano lei, dubbiosa circa il reale beneficio di una vita fatta di studio e più attratta dalla musica di Juliette Greco che dal violoncello che i suoi le fanno suonare. Poi conquisterà anche questi ultimi, risultando affabile (con il bluff) e nascondendo qualche segreto di troppo. Piacevole dramma all'acqua di rose, ben scritto (la penna è dello scrittore britannico Nick Hornby, autore di Alta fedeltà, About a Boy e Febbre a 90, qui al suo debutto come sceneggiatore), ben recitato (bene Carey Mulligan, Peter Sarsgaard e Alfred Molina),  troppo semplicistico nel modo in cui vuole dimostrare l'importanza di una vita istruita e regolare contro la disordinata illusione del bon vivre, più efficace nel rappresentare le aspirazioni e le frustrazioni della classe media inglese, attratta dalla modernità che sta arrivando ma zavorrata da un rigido puritanesimo.

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