Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 5 agosto 2010

Il figlio più piccolo

Dramma minore

Il figlio più piccolo (2010)
di Pupi Avati
drammatico


Christian De Sica abbandona il mondo leggero del cinepanettone (Avati ha già tentato l'operazione in passato con Boldi, Greggio, De Luigi) per entrare nell'universo dolente e nostalgico di Pupi Avati fatto di personaggi malinconico/grotteschi illusi e falliti che rimpiangono il tempo che fu. Qua il protagonista è un mega imprenditore sull'orlo del fallimento con il fisco alle calcagna: alla vigilia delle seconde nozze (di interesse) convoca il suo secondogenito tontolone a fargli da testimone. Non lo vede da anni, avendo abbandonato mamma e fratello, ma non è la coscienza a dettargli la decisione bensì un subdolo calcolo strategico: cedere tutto alla prole per evitare i creditori e la galera. Il figlio crede di vedere nel gesto il riscatto di una vita misera, ma si ritroverà con nuove sofferenze e nuove illusioni, prima dell'amarognolo lieto fine che in Pupi Avati non è mai così lieto. Il regista bolognese sforna oramai un film all'anno ed è facile che qualche colpo vada a vuoto. Qua riesce a tratti a ritrovare il tocco dei tempi che furono, se pur celato da uno stile nuovo, anche grazie ad ottime performance, dal debuttante Nicola Nocella, a Luca Zingaretti di livello, al buon De Sica che trova la sua verve drammatica.

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