Binario morto futurista
Unstoppable (2010)
di Tony Scott
azione
Se in un film di Tony Scott quando chiedete di Frank Barnes vi augurano buona fortuna, sicuramente l'uomo che cercate si rivelerà essere la persona più affabile della Terra. E, tendenzialmente, avrà le sembianze di Denzel Washington. E se un film di Tony Scott ha come protagonisti i responsabili della sicurezza di un deposito ferroviario, sarà normale trovarci le persone più disattente del pianeta. Uno è il giovane sbarbato Will Gordon, che viene affiancato al macchinista di cui sopra. I due danno origine ad una delle coppie più stereotipate della storia del cinema: uno bianco, l'altro nero, uno giovane, l'altro anziano, uno un pivellino del mestiere, l'altro un saggio veterano. In comune solo storie tristi alle spalle e l'amore incondizionato per i membri rimanenti delle loro famiglie. Quando un gigantesco convoglio fuori controllo (inquadrato da ogni angolatura mentre ringhia sui binari per sottolinearne la minacciosa possanza), con acceleratore innestato, senza freni e senza pilota, che trasporta materiale esplosivo, sfreccia a centinaia di km/h puntando una curva che farebbe deragliare anche una sedia a rotelle, saranno loro a lanciarsi nel suo inseguimento dopo che le autorità hanno cercato di fermarlo nelle maniere più assurde possibili. Dovete scendere a compromessi con questi e altri paradossi nell'assistere a un film di Tony Scott, che, a corto di idee nell'ultimo decennio, sforna sempre lo stesso film, declinato nelle più impensabili maniere. Un film che avrebbe fatto gongolare i futuristi, dove l'azione è tutto, e a volte riesce anche a emozionare, anche se già sappiamo che il più delle volte prenderà il binario morto della scontatezza.
sabato 13 novembre 2010
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