Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 21 settembre 2010

Il giardino delle vergini suicide

Piccole donne inquiete

The Virgin Suicides (1999)
di Sofia Coppola
drammatico


1974, Detroit. Un gruppo di giovanotti osserva ammaliato la vita delle cinque sorelle Lisbon, componenti di una famiglia borghese e bigotta della provincia americana. La più piccola si suicida, le altre quattro hanno solo l'aspetto fresco e ingenuo delle teen-ager ma nascondono risvolti caratteriali assai più profondi. Delicata e metaforica epopea nel disagio giovanile tratteggiato con disincantata ironia, che punta il dito con eccessivo (e retorico) rigore sulle tristi conseguenze di un'educazione rigida e retrograda. Sorprendente opera prima di una figlia d'arte, esaltante per chi sa apprezzare non solo gli aspetti narrativi di un film, a rischio sbadigli per tutti gli altri. Kirsten Dunst e Josh Hartnett agli esordi.

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