Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 16 marzo 2010

Gli intrighi del potere

Tutti i segreti del presidente

Nixon (1995)
di Oliver Stone
thriller/drammatico


Con una regia eclettica che collega finzione a stralci dal piglio documentaristico con continue incursioni nel passato, Oliver Stone tesse la storia di Richard Nixon, il più controverso presidente degli Stati Uniti, dall'infanzia ai primi insuccessi contro Kennedy, dal primo addio politico alla cavalcata verso le elezioni e i successivi scandali, farcendo il tutto con reiterate insinuazioni che suonano più come sentenze che come allusioni, su collusioni varie e giochi sporchi, fondamento di una carriera "lastricata di cadaveri", da quelli caduti in guerra a quelli dei Kennedy che gli aprirono le porte della Casa Bianca. Una degna sceneggiatura rende appetibile il film nonostante la durata extra large (tre ore) con inevitabili cadute di stile che talvolta riducono l'intreccio ad un romanzetto, e di contenuto: da Edgar Hoover dipinto come una checca perversa al protagonista, tutto va filtrato quando a dirigere l'orchestra c'è Oliver Stone. Il 37° presidente degli Usa è visto a volte come un megalomane ingenuo (e davvero tante sono le analogie con il wellesiano Quarto potere), altre come un goffo e grottesco Quasimodo, che si crede coraggioso ma è solo un'incosciente fallito (e la performance di Anthony Hopkins è gigantesca nell'evidenziarlo, nonostante l'evidente differenza fisica). Che però, al fondo, è solo vittima di un sistema che è come un animale selvaggio che sottomise un uomo ossessionato dal fatto di non essere amato dal popolo, perchè, come dice rivolgendosi al quadro di JFK: "Quando vedono te gli americani vedono quello che vorrebbero essere; quando vedono me, vedono quello che sono. Per questo mi odiano".

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