Tutti i segreti del presidente
Nixon (1995)
di Oliver Stone
thriller/drammatico
Con una regia eclettica che collega finzione a stralci dal piglio documentaristico con continue incursioni nel passato, Oliver Stone tesse la storia di Richard Nixon, il più controverso presidente degli Stati Uniti, dall'infanzia ai primi insuccessi contro Kennedy, dal primo addio politico alla cavalcata verso le elezioni e i successivi scandali, farcendo il tutto con reiterate insinuazioni che suonano più come sentenze che come allusioni, su collusioni varie e giochi sporchi, fondamento di una carriera "lastricata di cadaveri", da quelli caduti in guerra a quelli dei Kennedy che gli aprirono le porte della Casa Bianca. Una degna sceneggiatura rende appetibile il film nonostante la durata extra large (tre ore) con inevitabili cadute di stile che talvolta riducono l'intreccio ad un romanzetto, e di contenuto: da Edgar Hoover dipinto come una checca perversa al protagonista, tutto va filtrato quando a dirigere l'orchestra c'è Oliver Stone. Il 37° presidente degli Usa è visto a volte come un megalomane ingenuo (e davvero tante sono le analogie con il wellesiano Quarto potere), altre come un goffo e grottesco Quasimodo, che si crede coraggioso ma è solo un'incosciente fallito (e la performance di Anthony Hopkins è gigantesca nell'evidenziarlo, nonostante l'evidente differenza fisica). Che però, al fondo, è solo vittima di un sistema che è come un animale selvaggio che sottomise un uomo ossessionato dal fatto di non essere amato dal popolo, perchè, come dice rivolgendosi al quadro di JFK: "Quando vedono te gli americani vedono quello che vorrebbero essere; quando vedono me, vedono quello che sono. Per questo mi odiano".
martedì 16 marzo 2010
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