Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

mercoledì 11 agosto 2010

La giusta distanza

Pacifico thriller paludoso

La giusta distanza (2007)
di Carlo Mazzacurati
thriller

L'arrivo della nuova giovane maestra (Valentina Lodovini, bravissima) in uno sperduto paesino nella campagna veneta sembra modificare l'alchimia dei suoi abitanti. Il meccanico tunisino dalla faccia turpe (Ahmed Hefiane) la spia, il "Briatore" locale (Giuseppe Battiston) ci prova maldestramente, il timido autista della corriera la corteggia a distanza, facce di ogni tipo ne scrutano gesti e movimenti dalla nebbia. Con qualcuno instaurerà un rapporto intimo, qualcun altro sarà tenuto lontano, ma forse non abbastanza: quando la tragedia annunciata si concretizza, i sospetti cadono tutti su di un'unica persona. La vicenda è vista attraverso gli occhi di Giovanni (Giovanni Capovilla), aspirante reporter per il giornale di provincia, che concluso il processo riaprirà gli atti per portare a galla la verità, noncurante della "giusta distanza" che deve intercorrere tra il giornalista e le persone coinvolte nei fatti raccontati. Le paludose atmosfere della campagna veneta avvolgono una trama ibrida, e non è necessariamente un difetto: un po' commedia romantica, un po' dramma, è emozionante quando si sofferma a raccontare volti e rughe della multietnica gente del Delta, un po' più affrettata quando deve impugnare le armi del thriller.

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