Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

venerdì 29 ottobre 2010

Figli delle stelle

Lontani Parenti dei cinepanettoni

Figli delle stelle (2010)
di Lucio Pellegrini
commedia


Pierfrancesco Favino in versione Trastevere che lavora all'autogrill (ma si spaccia per prof di educazione fisica); Fabio Volo operaio del Veneto, finalmente utilizzato in un ruolo un po' diverso dal solito belloccio furbetto; Giuseppe Battiston idealista e nostalgico bolscevico, che predica la rivolta popolare. Assieme al serioso Paolo Sassanelli mettono a punto un piano che nasce male (non si capisce quale sia il vero scopo) e prosegue peggio: cercano di rapire un ministro ma sbagliano obiettivo e si ritrovano nel covo con un misero portaborse. Non possono fare dietro front, optano invece per la trasferta valdostana con gran revival di tute, maglioni e musiche anni'80 (vedi la canzone di Alan Sorrenti che da il titolo al film). Figli della crisi che danno verve a una commedia kitsch, più parodia che satira, figlia della commedia all'italiana, lontana cugina delle volgarità del clan Brizzi/Parenti, non priva di sbavature narrative ma assai godibile nel complesso. Grazie anche a una famiglia di attori accattivanti (oltre ai citati, anche Claudia Pandolfi e Giorgio Tirabassi) e a un pugno di situazioni comiche azzeccate.

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