Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

venerdì 29 ottobre 2010

Wall Street - Il denaro non dorme mai

Sull'orlo della crisi

Wall Street: Money Never Sleeps (2010)
di Oliver Stone
drammatico


Chiariamolo subito: il confronto con l'originale del 1987 non regge mai, soprattutto laddove quello fu un film cult profetico e questo si gongola con vaticini post eventum. Il film, sfilacciato nel tentativo di dire troppo, ha il solo merito di non annoiare. Lo skyline della città che, come i soldi, non dorme mai, racchiude nuovi squali e vecchi rancori: Bretton James (bene Josh Brolin, fu Bush W., sempre di Oliver Stone; anche se a rubare la scena è uno straordinario Eli Wallach con 95 primavere!)  prende il posto dell'avido Gekko: giochi sporchi che portano all'estremo gesto un vecchio guru di Wall Street, ovviamente onesto, mentore del giovane Jacob. Cui brillano gli occhi quando si parla di soldi, ma anche di energia pulita e della sua amata Winnie Gekko, idealista sinistroide, figlia di Gordon, uscito di prigione dopo otto anni di reclusione che gli hanno cambiato la vita. Ora predica il buon senso negli affari annunciando la crisi imminente e cerca di riconquistare la figlia delusa, con l'aiuto del giovane broker. Ma anche l'avidità del buon Gekko, che perde il pelo ma non il vizio, non dorme mai, e quando il crack del 2008 si abbatte come una tempesta su mondo della finanza, affila ghigno e artigli per tornare a graffiare. Il rischio era capitombolare nell'amarcord: Oliver Stone mette il freno alla nostalgia (forse troppo: l'incontro dopo 23 anni tra Gekko/Michael Douglas e Bud Fox/Chralie Sheen meritava sicuramente maggior enfasi) cercando di stare al passo con i tempi nella forma e nel contenuto: moto che sfrecciano, derivati, mutui subprime e una regia con effettacci danno il ritmo al film, senza però offrire un'efficace analisi del mondo finanziario come seppe fare 20 anni fa.

3 commenti:

  1. Condivido tutta la linea, Uedro.

    Il film è a tratti piacevole, alcuni spunti sono interessanti ("Qual è il tuo prezzo?" "Di più"), la fotografia è curatissima e Michael Douglas è ottimo pur se tumorato, però... Non è Wall Street.

    Mancano le massime di vita sprezzanti, manca l'introspezione nel desiderio degli uomini, manca un personaggio vero: il nuovo Gordon Gekko non è il vecchio squalo di una volta, Bretton James non è cattivo abbastanza, a Jacob Nonricordocomesichiama non è vero che brillano gli occhi quando si parla di soldi (non quanto a Bud Fox nel precedente episodio).
    Insomma... con una crisi finanziaria come l'ultima si poteva fare di più, si doveva fare di più.
    Per chiudere: i momenti di sentimento, lacrimoni e bimbi in arrivo sono pallosi e inguardabili. Se vado a vedere il seguito di Wall Street voglio vedere "ferro azzurro ama anacott acciaio", mica sentir parlare di energia solare, sentimenti, bimbi in arrivo et similia, sennò mi sparavo un film di Moccia.

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  2. Più che altro sembra che ci volesse mettere dentro tutto: la crisi, l'amarcord, la famiglia, l'energia buona, il thriller, i copi di scena.

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  3. Condivido quanto avete detto. Secondo me era troppo facile fare un film sulla crisi ricliclando gordon e co. Detto questo è un film che ti tiene incollato alla poltrona e questo non è poco. Pannoch

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