Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

mercoledì 3 febbraio 2010

Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo

Fallita operazione nostalgia

Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull (2008)
di Steven Spielberg
azione



Nel mondo del cinema c'è qualcosa di più rischioso di un sequel: un sequel a 20 anni di distanza. Dopo Rambo, Rocky e il tenente Mc Clane (Die Hard), un altro personaggio cult di hollywood risorge dalle polveri degli anni '80 per venire in soccorso ad un genere oramai agonizzante. Avremmo preferito che non lo facesse, nonostante non sia Harrison Ford ad apparire vecchio (la sua faccia sempre sospesa tra l'ironico e l'ingenuo è ancora perfetta) quanto chi firma soggetto (George Lucas) e sceneggiatura (David Koepp che ha firmato anche i recenti deludentissimi Angeli e Demoni e La guerra dei mondi: solo un caso?). La ricerca del famigerato teschio del titolo condurrà Dr. Jones e famiglia attraverso la giungla, braccati dai russi (capeggiati da un'algida Cate Blanchett) tra inseguimenti, lotte (ma il duello più gustoso se lo scippa Shia LaBeouf), formiche assassine, improbabili cascatate e un finale che ricorda più Stargate che i capitoli precedenti (richiamati continuamente alla memoria da allusioni reiterate, quasi non fosse altrimenti possibile capire che questo film faccia parte della stessa saga). Ma quello che scoccia di più non è tanto la poca verisimiglianza degli avvenimenti quanto la mancanza di tensione ed ironia che avevano invece caraterizzato le precedenti pellicole, tesori che, come diceva Indy un tempo "dovrebbero stare in un museo" invece di essere rispolverati con tale superficialità.

2 commenti:

  1. Leggo su un sito: "È difficile recensire un film di Indiana Jones, perché si sa in anticipo che a coloro cui sono piaciuti i precedenti tre film non potranno che essere entusiasti di questo". Io la penso all'opposto. I veri Indymaniaci non possono tollerare tale scempio. Intendiamoci: il film di per se non è così malaccio. Sicuramente peggio dei recenti Misteri dei Templari, è comunque meglio di tanti prodotti odierni. Ma nel giudicarlo non si può prescindere dalla storia e dal confronto con quello che significa Indiana Jones nella storia del cinema. Furono tre capolavori, tra l'altro raro esempio di saga da grande schermo dove anche i sequel sono all'altezza del primo episodio. Indy rispolvera cappello e frusta, torna dopo 20 anni, oltretutto ancora tonico e in forma grazie alla faccia sbarbata di un Harrison Ford ancora all'altezza del personaggio, e mi tocca vederlo catapultato in situazioni così banali? Senza tensione, senza ironia, senza suspence, con scene buttate lì a caso. Doveva essere una cosa epocale, invece fa solo rimpiangere i bei tempi. Se poi uno non ha mai sentito parlare di Indiana Jones, allora può anche apprezzarlo, in parte (posto che certe cadute nel finale sfiorano l'insulto alla nostra intelligenza). Ma se uno non ha mai sentito parlare di Indiana Jones forse è il caso che si faccia delle domande prima di vedere questo o qualsiasi altro film.

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  2. Un applauso: condivido parola per parola.

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