Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 12 agosto 2010

A single man

Love story fomato rèclame

A single man (2009)
di Tom Ford
drammatico

Dietro la macchina da presa lo stilista Tom Ford, e si vede: il mondo del professor Falconer (Colin Firth, perfetto nella sua atarassia), distrutto dalla morte del compagno, è un turbillon fashion di oggetti di design, abiti impeccabili e accessori de luxe, immortalati da una lucida fotografia da spot. La storia, drammatica, racconta del suo desiderio di farla finita, del vuoto incolmabile e della disperazione che ha seguito la sua perdita, tratteggiata però con algida e patinata freddezza. Sullo sfondo la crisi di Cuba, quasi a voler mettere in contrasto il macroscopico disagio del mondo con quello tutto intimo e personale del protagonista. Che sembra acquietarsi, grazie all'incontro con un suo giovane studente, prima che il fato metta tutti i tasselli a posto.

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