Tutti i colori del razzismo
Bianco e nero (2008)
di Cristina Comencini
drammatico
L'eterno finto-impacciato Fabio Volo ha per moglie l'ottima Ambra Angiolini che si batte per i diritti dell'Africa, ma non riesce a trasmettergli quella particolare sensibilità alla causa che la infervora. Lo farà invece, involontariamente, Nadine, moglie di un collega, nera come il carbone, di cui si innamora. La loro relazione scoperchierà il vaso di pandora dell'ipocrisia mostrando come dietro il perbenismo di facciata, tutti quanti, a loro modo, celano un seme di intolleranza. Dramma sdrammatizzato dalle scontate simmetrie che preferisce l'arma dell'ironia alla pesante riflessione sul tema. Ed è un bene, dal momento che il rischio era quello di sprofondare nella retorica. Qui il moralismo imperante nel cinema italiano riesce invece ad essere costeggiato, anche se inneggiando al solito ideale libertino per cui tutto è lecito: come se il problema della relazione extraconiugale fosse il colore della pelle dell'amante e non l'adulterio in sè. Ma questa è un'altra storia.
lunedì 10 maggio 2010
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