Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

mercoledì 13 gennaio 2010

In Bruges - la coscienza dell'assassino

Sorpresa belga

In Bruges (2008)
di Martin McDonagh
commedia/drammatico


Una commedia dalle tinte nere sempre in bilico tra il grottesco e il drammatico quella che vede protagonisti Colin Farrel (che conferma di dare il meglio nel ruolo dell'inquieto piuttosto che in quello del duro) e del sempre piacevole Brendan Gleeson (abile caratterista già visto in decine di film, indimenticabile spalla, ad esempio, di Mel Gibson in Bravehearth), sicari irlandesi mandati al confino nella cittadina belga dal loro capo (il sempre preciso Ralph Fiennes) in seguito a un piccolo incidente lavorativo. L'uno vivrà tra sensi di colpa e voglia di evadere, l'altro si barcamenerà tra il turista part time e un segreto di troppo, dando a noi modo di godere dell'incanto offerto dalla sorprendente cittadina medievale (valorizzata da un'esaltante fotografia) e dei suoi abitanti, tra spacciatori, nanetti razzisti (promotori di interessanti teorie degne di Tarantino) e irascibili americani. Quando la commedia si fa thriller abbiamo anche il tempo di restare per un poco in tensione, prima di restare perplessi al cospetto di una chiusura assai particolare che aggiunge un sapore in più ad un film strano ed eclettico che mal tollera eccessive etichettature di genere.

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