Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 6 aprile 2010

I passi dell'amore

Piccoli miracoli nella banalità

A Walk to Remember (2002)
di Adam Shankman
drammatico


Film dalla doppia personalità contrastante: tanto la "confezione" è superficiale, quanto il "contenuto" è profondo (inevitabile riflesso di chi sta dietro le quinte: il regista firmò i deboli Un ciclone in casa e Missione tata, mentre il soggetto è tratto da un romanzo di Nicholas Sparks, già autore del raffinato Le parole che non ti ho detto). La prima mezz'ora sembra infatti la classica tragicommedia generazionale alla Dawson Creek o O.C: giovani (ri)belli col fisico perfetto e il ciuffo, storielle da college dove lo smargiasso dal cuore d'oro abbandona la spensierata gioventù finto-bruciata per seguire la ragazza bruttina, che poi tanto bruttina non è, sfigata all'apparenza ma speciale dentro, che scruta il cielo per cercare le stelle e forse qualcosa di più. Ma il rapporto che nasce tra loro dischiude pian piano qualcosa di sicuramente diverso rispetto alla zuccherina morale tanto in voga oggi: i miracoli che accadono non sono la realizzazione dei propri sogni ma il vedere una persona che, sentendosi guardata in modo diverso, cambia, mentre l'irrompere del dramma non è una sfortuna cui ribattere con un amore mocciano/mucciniano, ma l'occasione per sentenziare che forse "il progetto di qualcun'Altro è migliore del mio". Fattore che non risparmia le lacrime, ma consente di viverle con la serenità di chi è certo che ci sia un Amore più grande che abbraccia anche le umane sofferenze.

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