Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 5 agosto 2010

Gli amici del bar Margherita

Racconto cordiale

Gli amici del bar Margherita (2009)
di Pupi Avati
commedia

Affollano il bar Margherita geni del biliardo, aspiranti cantautori, pervertiti e autistici: tutto il mondo bizzarro dei personagi di Pupi Avati che riporta in vita l'atmosfera della sua Bologna degli anni '50, tratteggiata più con ironica malinconia che con densa nostalgia. Fugace spaccato dell'Italia post bellica che si riunisce a parlare di calcio e donne attorno a un cordiale, storie abbozzate e sospese in bilico tra il voluto minimalismo e l'incapacità del regista felsineo di dotare di grande struttura i suoi film. Trait d'union, un giovane che osserva la vita che scorre con le sue microstorie e avventure tra i tavolini del bar. Aiutano a rendere gradevole il tutto la presenza di Abbatantuono che "nel suo piccolo" ne esce sempre bene, nonno Gianni Cavina, Lo Cascio , De Luigi e le musiche di Lucio Dalla .

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