Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 25 maggio 2010

La prima cosa bella

Tante cose brutte

La prima cosa bella (2010)
di Paolo Virzì
drammatico


La verve da toscanaccio made in Livorno di Paolo Virzì, da sempre stemperata in salsa agrodolce, è qui a servizio della storia di due fratelli dall'infanzia travagliata costretti a cambiare casa a seconda dell'ultimo compagno della madre troppo "moderna". Bruno (ha il volto tormentato di un maturo Valerio Mastandrea) scapperà a Milano dove fa il professore e cerca di colmare il turbamento che porta dentro con rimedi stupefacenti (ma c'è chi gli consiglia di farsi un bel bagno al mare). Valeria resterà nella città natia al fianco della madre sfiancata da una vita difficile e da una malattia che non le toglierà mai spensieratezza ed allegria. Quando il male si farà stringente, i figli si riuniranno al suo capezzale, riportando alla luce ricordi (in un incessante tourbillon di flashback vintage) segreti e persone. La commedia si confonde con troppa ruvidità nel dramma dove si muovono personaggi dalla personalità appena abbozzata e vicende che grondano superficialità. Morale? Non sappiamo mai se ridere o piangere, troppe microstorie si incrociano rischiando di mettere in ombra il filone principale; alcuni attori poco ispirati (fastidiosa Stefania Sandrelli nell'ennesimo ruolo di donna matura dal sorriso svampito e i costumi facili, tiepida la Pandolfi, sei politico a Micaela Ramazzotti) e una sceneggiatura poco brillante non riescono a raddrizzare la situazione.

1 commento:

  1. Sono completamente d'accordo, soprattutto sulla Sandrelli che ha veramente stancato. Non se ne può più. E' onnipresente, sempre con il sorrisetto malizioso stereotipato dei primi film (un secolo fa). E poi che messaggio lascia questo film con pretese da Oscar? Canta che ti passa? Non c'era proprio niente di meglio da selezionare fra gli italiani?

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