Tante cose brutte
La prima cosa bella (2010)
di Paolo Virzì
drammatico
La verve da toscanaccio made in Livorno di Paolo Virzì, da sempre stemperata in salsa agrodolce, è qui a servizio della storia di due fratelli dall'infanzia travagliata costretti a cambiare casa a seconda dell'ultimo compagno della madre troppo "moderna". Bruno (ha il volto tormentato di un maturo Valerio Mastandrea) scapperà a Milano dove fa il professore e cerca di colmare il turbamento che porta dentro con rimedi stupefacenti (ma c'è chi gli consiglia di farsi un bel bagno al mare). Valeria resterà nella città natia al fianco della madre sfiancata da una vita difficile e da una malattia che non le toglierà mai spensieratezza ed allegria. Quando il male si farà stringente, i figli si riuniranno al suo capezzale, riportando alla luce ricordi (in un incessante tourbillon di flashback vintage) segreti e persone. La commedia si confonde con troppa ruvidità nel dramma dove si muovono personaggi dalla personalità appena abbozzata e vicende che grondano superficialità. Morale? Non sappiamo mai se ridere o piangere, troppe microstorie si incrociano rischiando di mettere in ombra il filone principale; alcuni attori poco ispirati (fastidiosa Stefania Sandrelli nell'ennesimo ruolo di donna matura dal sorriso svampito e i costumi facili, tiepida la Pandolfi, sei politico a Micaela Ramazzotti) e una sceneggiatura poco brillante non riescono a raddrizzare la situazione.
martedì 25 maggio 2010
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Sono completamente d'accordo, soprattutto sulla Sandrelli che ha veramente stancato. Non se ne può più. E' onnipresente, sempre con il sorrisetto malizioso stereotipato dei primi film (un secolo fa). E poi che messaggio lascia questo film con pretese da Oscar? Canta che ti passa? Non c'era proprio niente di meglio da selezionare fra gli italiani?
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