Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

lunedì 25 gennaio 2010

Human nature

Homo homini scimmia

Human Nature (2001)
di Michel Gondry
commedia


La catena alimentare è una lotta per la sopravvivenza e la bestia più feroce di tutte è l'uomo. E' questa la sintesi della storia di Lila e Puff (divertente Rhys Ifans, fu Spike in Notting Hill): lei si da alla macchia per vivere a contatto con la natura, lui ci è nato e si crede una scimmia. Lo scenziato Nathan (Tim Robbins più impacciato e stralunato del solito) si innamorerà della prima e cercherà di civilizzare il secondo, per dimostrare come sia possibile "addomesticare" l'uomo. Ma oltre alle buone maniere imparerà i vizi della razza umana, che si scopriranno non essere poi così dissimili da quelli del regno animale.
Seconda opera di Charlie Kaufman, ironico e surreale analista dell'animo umano, che racchiude in nuce alcune delle tematiche sviscerate nei suoi lavori (il precedente Essere John Malkovich  e i successivi Il ladro di orchidee e Se mi lasci ti cancello ), qua trattate con un tocco meno leggero e con alcuni picchi di rozza e talvolta efficace comicità.

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