Stagnante love story
Il pesce innamorato (1999)
di Leonardo Pieraccioni
commedia
Nella solita stagnante Toscana, il pesce Pieraccioni, più baccalà che squalo, fa il falegname (si ride), scrive favole per bambini raggiungendo il successo (si ridacchia) e si innamora della sirena di turno (Yamila Diaz, caduta nel dimenticatoio come tante altre attrici pieraccioniane), complice una festa di coreani in un grande albergo che esilia i due nella medesima suite (non si ride già più). Sarà una notte di passione prima di scoprirla sposata (o quasi). Lui fuggirà dal successo (seguendo i consigli di Philippe Leroy/chauffeur) ritirandosi con la sua solita banda strampalata (con Paolo Hendel che sostituisce Ceccherini) in una casetta circondata dai boschi. Ma dopo quindici mesi la bella si rifarà viva portando una lieta (o quasi) sorpresa. Se il guascone della maremma strappa ancora qualche sorriso con il suo faccione impacciato a oltranza (e scegliendo un adeguato supporting cast tra cui anche Don Lurio e un'ottima Patriza Loreti), ha perso la verve per quanto riguarda la love story: sapido finale zuccherino (anticipato però da una sequenza azzeccata: forse Pieraccioni sopravvaluta la "toscanità" ma ci prende nel ritrarre la fastidiosa "patavinità" tutta grappa&battute volgari) in linea con la precedente ora che segna il primo vero flop dell'attore/regista, dal quale non si riprenderà più (fatta forse eccezione per Il principe e il pirata).
giovedì 3 giugno 2010
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