Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 3 giugno 2010

Il pesce innamorato

Stagnante love story

Il pesce innamorato (1999)
di Leonardo Pieraccioni
commedia


Nella solita stagnante Toscana, il pesce Pieraccioni, più baccalà che squalo, fa il falegname (si ride), scrive favole per bambini raggiungendo il successo (si ridacchia) e si innamora della sirena di turno (Yamila Diaz, caduta nel dimenticatoio come tante altre attrici pieraccioniane), complice una festa di coreani in un grande albergo che esilia i due nella medesima suite (non si ride già più). Sarà una notte di passione prima di scoprirla sposata (o quasi). Lui fuggirà dal successo (seguendo i consigli di Philippe Leroy/chauffeur)  ritirandosi con la sua solita banda strampalata (con Paolo Hendel che sostituisce Ceccherini) in una casetta circondata dai boschi. Ma dopo quindici mesi la bella si rifarà viva portando una lieta (o quasi) sorpresa. Se il guascone della maremma strappa ancora qualche sorriso con il suo faccione impacciato a oltranza (e scegliendo un adeguato supporting cast tra cui anche Don Lurio e un'ottima Patriza Loreti), ha perso la verve per quanto riguarda la love story: sapido finale zuccherino (anticipato però da una sequenza azzeccata: forse Pieraccioni sopravvaluta la "toscanità" ma ci prende nel ritrarre la fastidiosa "patavinità" tutta grappa&battute volgari) in linea con la precedente ora che segna il primo vero flop dell'attore/regista, dal quale non si riprenderà più (fatta forse eccezione per Il principe e il pirata).

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