Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 16 febbraio 2010

Borotalco

Semplicità senza maschere

Borotalco (1982)
di Carlo Verdone
commedia


Sergio Benvenuti è un giovane maldestro ed impacciato alle prese con il primo impiego. Nel suo microcosmo gravitano personaggi grotteschi come il burino compagno di stanza (Christian De Sica d'antan) e il padre della sua ragazza (magistrale Mario Brega), burbero macellaio che lo vede come un povero fallito. Gli sconvolgeranno la vita Nadia (frenetica Eleonora Giorgi) e un suo cliente (Angelo Infanti, vinse il David di Donatello come miglior attore non protagonista; statuette anche per i due attori protagonisti) che gli insegnerà l'arte della beffa: Sergio inizierà a interpretare il ruolo del mitico Manuel Fantoni, personaggio dall'esistenza avventurosa e le mille esperienze, vivendo una doppia vita che darà modo a Verdone di scatenare una serie di equivoci e gag esilaranti che, dopo le maschere di Un sacco bello e Bianco, rosso e Verdone, mostreranno come il regista romano sia in grado di tenere il ritmo anche alle prese con un film unitario, semplice, a volte ingenuo, ma nel quale sono già racchiusi in nuce alcuni topos della sua filmografia.

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