Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 25 febbraio 2010

Miracolo a Sant'Anna

Ne(r)orealismo yankee

Miracle at St.Anna (2008)
di Spike Lee
drammatico


L'omicidio a sangue freddo di un cliente delle poste da parte dello sportellista afroamericano scatena la girandola dei ricordi: Toscana, 1944. Quattro soldati neri si accampano presso il paesino di Sant'Anna. Le loro storie si intrecceranno con quelle della realtà locale, tra partigiani per una volta non immacolati e un tragico e gratuito sterminio. Qualche tocco fiabesco (il rapporto tra il "gigante di cioccolato" e il bambino da lui salvato), qualche momento di azzeccata tensione drammatica (la preghiera prima dell'eccidio, realmente accaduto), qualche minimalismo neorealista, un po' di retorica, tante sbavature, lunghezza eccessiva. Spike Lee cerca di unire il dramma dei neri d'America, all'epoca ancora discriminati anche in seno all'esercito, e gli orrori della guerra, accostando sconosciuti (e ottimi) volti d'Oltreoceano a quelli noti nostrani (Valentina Cervi , Pierfrancesco Favino). Una sottile spiritualità aleggia sul film, senza riuscire a compiere il miracolo di trasformarlo in capolavoro.

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