Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

giovedì 3 giugno 2010

La nostra vita

Improbabili anime fragili

La nostra vita (2010)
di Daniele Luchetti
drammatico

Vita incasinata e felice di una famiglia neo proletaria (papà muratore, mamma a casa e aspirazioni borghesi): due figli e uno in arrivo, l'ikea, il centro commerciale. Tutto bene, poi il bebè dall'improbabile nome innesca la tragedia che scaraventa il padre di famiglia nel baratro. Ha l'improbabile idea di colmare il vuoto lasciato con soldi e beni materiali, si cimenta in un improbabile sfogo liberatorio cantando Vasco durante il funerale, appioppa i figli ad un'improbabile coppia di spacciatori (lui è un irriconoscibile Luca Zingaretti). Poi le ambizioni professionali nel cantiere ricattando il  boss, madre e figlio "rumeni de Roma" accolti in casa con improbabile facilità per via dei sensi di colpa a causa di un segreto nascosto. Invece che ripiegare sulla riflessione sui rapporti (con la moglie, i figli o chiunque), il film si fa "drhiller" (dramma+thriller), seguendo il protagonista nella sua coinvolgente quanto angosciante odissea sull'orlo del fallimento e della disperazione tra debiti, prestiti, ritardi nei lavori, strozzini alle calcagna. Infine arrivano i nostri: la famiglia salva tutto e riporta i veri valori alla luce e un catartico happyending. Una regia che si schiaccia sui volti dolenti (uno è quello di Raul Bova in una parte per lui inconsueta) e le loro anime fragili si fa specchio di un'Italia ai tempi della crisi: quando non inciampa nei sopracitati improbabili scivoloni è veramente ottimo il taglio realistico reso tramite un' accurata attenzione per i dettagli, superbo Elio Germano. Ma che il film rimanga nella storia è cosa assai improbabile.

2 commenti:

  1. Non c'è problema se il film non rimarrà nella storia. E' un film che grazie a elio germano colpisce e fa partecipare. Poi le varie improbabilità gliele si possono anche perdonare, senza grossi problemi. Comunque io apprezzo molto anche lei, la moglie; sia qui sia in "tutta la vita davanti". Ma come si chiama?

    RispondiElimina
  2. Si bravo, non l'ho scritto per non essere prolisso, ma Isabella Ragonese è forse oggi la migliore attrice emergente italiana (bene anche in Oggi sposi).
    Cmq, intendiamoci, è un buon film. Non è un capolavoro, ma sicuramente meglio dell'ultimo Virzì, tanto per dirne uno.

    RispondiElimina