Angoscianti pentimenti
L'uomo di vetro (2007)
di Stefano Incerti
drammatico
La vera, crudissima storia di Leonardo Vitale (l'ottimo David Cocco), che all'inizio degli anni '70 a Palermo fu uno dei primi "pentiti" di mafia: dipinto quasi come un ingenuotto dal cuore nobile, reso pazzo dalla prima (ingiusta) incarcerazione, Leuccio fece nomi e cognomi della cosca locale, zio (Toni Sperandeo, la solita faccia giusta per parti del genere) compreso. Che lo maledice, ma lo protegge, consigliando alla madre (grande prova per Anna Bonaiuto) di assecondare la sua pazzia: se "quelli" lo ritengo pazzo, forse lo lasciano in vita. Stesso ragionamento farà però anche la magistratura: a causa dei suoi comportamenti eccessivi e stravaganti (alcuni ritratti in maniera assai impressionante) spesso al confine con il misticismo, lo rimbalzeranno da un manicomio all'altro senza dargli troppo credito, catapultandolo in un angosciante paradosso kafkiano.
sabato 7 agosto 2010
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