Un blog di cinema...

ce n'era davvero bisogno?
Credo che il 99% dei film non siano "brutti" o "belli" in assoluto, e che talvolta anche un singolo elemento ben riuscito possa salvare un'intera opera, basta sapere dove guardare.
Credo anche che la vita di un uomo sia mediamente troppo corta per permettersi di sprecare tempo decidendo quale film vedere, con il rischio poi di aver fatto la scelta sbagliata. Questo spazio nasce con l'intento di fornire qualche indicazione a quanti non vogliono accontentarsi di giudicare un film dalla "trama" o dalla star che recita (senza nessun pregiudizio verso le trame ben scritte e gli attori di livello). Poche righe per sintetizzare gli aspetti che valgono delle pellicole che ho visto, lasciando a wikipedia (cliccando su registi e attori) e a youtube (cliccando sui titoli) l'onere di fornirvi tutte le informazioni supplementari. Per facilitare la consultazione ho creato degli indici apposti, inserendo in Prima Fila i film consigliati, in Peggio del Peggio quelli da evitare e suddividendo le opere per aree tematiche piuttosto che di genere: Film Blu per thriller, noir, poliziesco, azione ecc, Film Bianco per le commedie e i film più "leggeri", Film Rosso per quelli drammatici e affini (ma una singola opera può essere segnalata in più categorie proprio perchè le suddivisioni per genere risultano spesso troppo rigide) e Film Oro per i grandi classici. Infine una sezione più "critica" (Oltre lo schermo) per chi vuole approfondire determinati argomenti. Buona visione.

martedì 12 gennaio 2010

Vidocracy

Corona di fiori per il docufilm

documentario



Erik Grandini ci dimostra come, a dispetto del titolo, non basti appiccicare immagini di repertorio per realizzare un documentario scandalistico. E non basta avere l’intenzione e, forse, il coraggio di fare il Micheal Moore all’italiana per realizzare un documento sensazionale e scottante. Videocracy parte dall’intento di smascherare i mali dell’impero televisivo berlusconiano, ma lo fa in modo goffo e bizzarro, suggerendo accostamenti che poco hanno di provato e ancor meno di scandaloso, con personaggi come Lele Mora e Fabrizio Corona. Cercando di sbattere il mostro in prima pagina il regista sbatte con testardaggine contro mostri del piccolo schermo di cui cerca di svelare vizi, veri e presunti e verità che ritiene taciute laddove invece sono più che note. Per qualche secondo sembrano potersi aprire strade interessanti ma ben presto si intuisce come la congettura e l’ideologia avranno la meglio, i mali del membro più illustre del Governo non vengono messi mai veramente a nudo, il membro di Corona invece si, in un maldestro tentativo di dare a quest’ora emmezza uno spunto di interesse.



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