C'era una volta in Iraq
The Hurt Locker (2009)
di Kathryn Bigelow
drammatico
Dieci minuti di sontuosa ed eccezionale tensione dai dilatati tempi leoniani introducono la storia degli ultimi 40 giorni in Iraq di tre artificieri della compagnia Bravo. Quando c'è da disinnescare una bomba chiamano loro, anche se per il sergente Sanborn la difficoltà maggiore è disinnescare l'adrenalina del sergente James, suo compagno di reparto: uno segue attentamente il protocollo, l'altro è impulso puro, lavora a modo suo ("il modo migliore per disinnescare una bomba? Quello che non ti ammazza"), familiarizza con gli autoctoni e vive tutto esageratamente fuori dagli schemi. Ne deriveranno altrettanti esagerati conflitti (con repentine esagerate riappacificazioni) e un'ora di altissimo livello, nonostante la precisa arma di Kathryn Bigelow si inceppi in qualche stereotipizzazione di troppo e in qualche inevitabile concessione alla retorica. Quando il film dovrebbe scoppiare, si dilata volutamente tra polvere e sudore prima di far esplodere il dramma, senza lasciare però il segno. Cast asciutto ed efficace (con un paio di grandi nomi relegati a fugaci comparsate), regia che segue nel dettaglio l'azione coi tempi giusti per creare la giusta suspence. Un finale frettoloso ci mostra come la guerra può essere per alcuni un dramma che fa emergere quali sono i propri reali desideri, per altri un rifugio che crea dipendenza.
martedì 9 febbraio 2010
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oscar meritato, assolutamente meritato
RispondiEliminagiò
Complessivamente ho avuto anch'io l'impressione di un film ben fatto ma un po' freddo che -alla lunga- fatica a lasciare il segno e a rimanere nella memoria dello spettatore.
RispondiEliminaCerto, se il rivale era "Avatar" gli oscar sono meritati, ma in assoluto non stiamo certo parlando di un capolavoro.
Oscar meritato anche se concordo con Duvix: a differenza di altri film di guerra non lascia il segno e non ti coinvolge più di tanto.
RispondiEliminaPannoch