Colorata favola jazz
Funny Face (1957)
di Stanley Donen
commedia
Nell'originale era "Funny Face": il volto "ridicolo" è quello di Audrey Hepburn, scialba bibliotecaria del Greenwich Village reclutata dalla direttrice di un magazine di moda (che non veste Prada ma ricorda Maryl Streep in un recente film) per essere trasformata nella ragazza-immagine della rivista, grazie anche alle foto di Dick Avery (interpretato da un brillante Fred Astaire e ispirato alla figura del noto fotografo Richard Avedon ): ma prima dei flash scatterà l'amore, a rischio in quel di Parigi dove la neo star preferirà i circoli intellettual/filosofici del guru dell'empaticalismo alle sfilate. Tra gag (poche quelle azzeccate) e balletti (troppi ma musicati da George Gershwin) si consumerà il romantico finale di un film apprezzabile più per il suo aspetto estetico (particolare uso del colore, specie nella sequenza d'apertura) e satirico (stoccate non solo ai francesi ma agli yankee stessi che in Francia comprano vino californiano e meloni della Florida) che contenutistico.
giovedì 3 giugno 2010
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a me è piaciuto...credo che proprio da questo film ho tratto l'espressione "sei una babbalea" e comunque lei è sempre fantastica...Debby
RispondiEliminaBel blog! Però parli solo del cinema occidentale, mentre il mondo del cinema è anche ad oriente. Pensa a Kurosawa o pensa a Bolliwood. Io ho recitato in un musical indiano, "Bolliwood - The show".
RispondiEliminaVostro, Tamil