Il lato oscuro della luna
Moon (2009)
di Duncan Jones
fantascienza/thriller
Difficile sintetizzare in poche righe la trama di un film che si svela minuto dopo minuto con la sua fluttuante inquietudine. Basti qualche coordinata: in un futuro non meglio precisato la tecnologia permette di ricavare energia dalle pietre lunari. Per svolgere le operazioni sulla luna basta un solo uomo, che per tre anni vive tra le rigide geometrie minimaliste della base spaziale, interrotte solamente dal robot Gerty, più umano di quanto sembri, che pare uscito da un film di fantascienza degli anni '70 (e che nell'originale ha la voce di Kevin Spacey) che aiuta e coccola Sam Bell (eccellente Sam Rockwell). A pochi giorni dal tanto sospirato cambio di guardia che lo riporterà finalmente sulla terra ad abbracciare moglie e figlia, un incidente durante i lavori darà il la ad una serie di sinistri eventi che porteranno Sam a scoprire le sconvolgenti verità dello spazio (e del tempo) in cui ha vissuto. Sebbene manchi di un'esplosione finale che lo inserisca a pieno titolo nel gotha del film di fantascienza (come invece si ha in Gattaca che lo richiama alla memoria per certi aspetti), il film risulta assolutamente godibile, grazie ad un design registico algido e preciso e da una fotografia e da una colonna sonora che esaltano con lirismo la sconfinata solitudine siderale.
mercoledì 13 gennaio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Oltre al rapporto tra Tom Hanks, naufrago solitario in Cast Away con il pallone Wilson (inutile dire che il film è imperdibile), quello di Gerty con Sam riporta anche alla mente altri duetti solitari come quello di Will Smith con il suo cane lupo in Io sono leggenda o di Wall-E con Eve. Per quanto riguarda Gerty (che cucina, consola e taglia i capelli a Sam Rockwell) è particolare il contrasto tra la sua fisionomia, che ricorda realmente il modo in cui trent'anni fa veniva rappresentato qualsiasi oggetto tecnologico, e la futuroide base spaziale che invece, pur ricordando vagamente nel design minimal gli anni '70, è piuttosto all'avanguardia. Cmq il film va visto, e non necessariamente dagli amanti del "genere" (che un genere vero e proprio non è), anche perchè il finale diventa piuttosto ricco di suspence, scandito com'è dal conto alla rovescia che divide Sam dal suo tentativo di fuga prima che arrivi la fantomatica squadra di aiuto.
RispondiElimina