Capolavoro sgonfiato
Up (2009)
di Pete Docter e Bob Peterson
animazione/commedia
La poetica del palloncino che svetta tra le nubi prestava il fianco ad un film che ha velleità di capolavoro ma che pian piano si sgonfia come un "baloon" che perde aria. La prima mezz'ora è però da incorniciare quando racconta ascesa e declino di Carl Fredicksen, ragazzino che sogna di fare l'aviatore per scoprire il mondo ma che crescendo non si sposterà mai dal suo quartiere dove vivrà una vita felice e tranquilla al fianco di Ellie (e la sequenza che, senza parole, ci mostra l'evolversi del loro rapporto condensando in qualche minuto una vita intera è cinema puro di chapliniana memoria). Il film sembra così destinato a volare alto, anche quando Carl, oramai anziano ed emarginato dalla società, si troverà invischiato in mirabolanti avventure assieme al giovane scout Russel, con il quale instaura un rapporto paternale (che ricorda un po' quello delineato da Clint Eastwood in Gran Torino). Ma quando la poesia cede il passo all'azione ecco che inizia a perdere quota rimanendo invischiato in avventure un po' complicate e prive di pathos e soprattutto affidandosi a personaggi che non catturano fino in fondo la nostra simpatia, elemento fondamentale in un film come questo. Senza toccare le vette comiche di altri recenti opere simili (penso, per restare in casa Disney-Pixar, a Bug's Life o a Nemo ma anche a Kung Fu Panda della DreamWorks) che l'avrebbero inserito al primo gradino del podio del film d'animazione del nuovo millennio, è comunque apprezzabile per la leggerezza con cui affronta un tema delicato come quello della vecchiaia e la tenerezza con cui dipinge i rapporti affettivi.
mercoledì 13 gennaio 2010
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La critica più frequente che ho sentito riguardo ad Up è che risulterebbe poco adatta ai bambini. Non la condivido, perchè sebbene tratti argomenti delicati come quello dell'anzianità ha ampi margini di divertimento e di azione puramente comica che possono incontrare i favori del pubblico infantile. Che sono poi gli aspetti che mi piacciono meno, a partire dai cani (semi)parlanti che non ho trovato particolarmente interessanti al pari dello struzzo (o quello che è) e dei "cattivi" (e, come diceva Hitchcock: "più riuscito sarà il cattivo, più riuscito sarà il film"). Resta però veramente memorabile la prima parte con quella chicca fenomenale che, senza parole, ci lascia senza parole.
RispondiEliminaI più bei primi dieci minuti autoconclusivi della storia del cinema. Quindi in concorso per i migliori inizi della storia del cinema
RispondiElimina(la mia classifica, in ordine sparso, Dracula, Il Padrino, Toro scatenato, C'era una volta il West, Manhattan. Fuori concorso, The Wall)