Piove, capitalismo ladro
Capitalism: A Love Story (2009)
di Michael Moore
documentario
Il Governo subappalta la giustizia alle multinazionali? Colpa del capitalismo. Cadono gli aerei? Colpa del capitalismo. Il gigantesco regista di Flint che in passato aveva cercato di mettere a nudo i segreti dell'industria automobilistica, del mercato delle armi, della politica di Bush e della sanità a stelle e strisce, punta qui a svelare i sordidi meccanismi del libero mercato con il solito stile scandalistico e tendenzioso. Ma la parte più interessante, quella relativa alle cause che hanno portato alla crisi economica e finanziaria, restano ai margini e Moore preferisce puntare allo stomaco e alle coscienze mostrandoci le misere condizioni di chi ha subito pignoramenti (furti?) da parte delle banche e di Wall Street, luogo sacro e casinò dove si punta sui "dividendi" senza che nessuno sappia cosa siano. Rimangono stuzzicanti alcuni aspetti, come la dinamica delle aziende che stipulano le assicurazioni del "contadino morto" all'insaputa dei loro dipendenti per speculare sui loro eventuali decessi; o la storia del riformatorio costruito dall'azienda affiliata alla Casa Bianca che incentiva le incarcerazioni. Tutto seducente, accattivante, ben architettato, con una simbologia di sicuro effetto, da Wall Street transennata come scena del crimine, al cane che saltella aspettando il suo turno come i poveri, al Gesù di Zeffirelli ri-doppiato in chiave capitalista. Tutto seducente, intrigante. E il rischio è di crederci davvero.
domenica 21 marzo 2010
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Interessante notare come Michael Moore scomodi preti e prelati vari per sottolineare come i dettami del capitalismo mal si sposino con quanto sostenuto nei Vangeli. Chissà perchè la tanto vituperata Chiesa, quando serve, viene tirata in ballo come esempio giusto, da seguire.
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