Cinema terroso e viscerale
Respiro (2002)
di Emanuele Crialese
drammatico
Una Lampedusa brulla e desolata dove orde di ragazzini passano il loro tempo a gozzovigliare fa da scenario ad un film terroso e intenso, incentrato sulle vicende di una famiglia dell'isola: papà pescatore (lo straordinario Vincenzo Amato), tre figli e una mamma stravagante (Valeria Golino all'apice) con problemi depressivi che spesso dà scandalo. Quando il marito decide di portarla a Milano per farla curare, lei si dà alla macchia nascondendosi nelle grotte, assistita dal suo secondogenito. Seguono le drammatiche e disperate ricerche prima di un onirico finale catartico. Film faticoso e viscerale, registicamente meno fine del successivo Nuovomondo, ma ugualmente capace di trasmettere ad ogni inquadratura la densità della terra e della gente che racconta.
mercoledì 11 agosto 2010
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Non oso immaginare quanto possa essere mortalmente noioso questo film.
RispondiEliminaQuesto commento mi rende particolarmente orgoglioso perchè vuol dire che la mia recensione ha trasmesso esattamente il film. Che, per chi non è prettamente amante di un certo tipo di cinema, può risultare letale.
RispondiEliminasai cosa mi ha fatto capire che è un film noiosissimo? il termine "terroso"
RispondiEliminasai cosa mi ha fatto capire che sei un babbo, Frank? i tuoi commenti.
RispondiEliminapersonalmente ritengo che benjamin sia uno dei peggiori commentatori che siano su questo blog. Parla di tolleranza e bla bla, ma lui sa solo insultare.
RispondiEliminaAssurdo.